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benandante

ha visitato il locale il 04/05/2011 benandante avatar
13 Recensioni scritte dal 15/02/2009 323 Punti

Continua la peregrinazione del benandante per ristoranti dove si mangia bene senza venire spennati come pollastri da spiedo....Ma andiamo con ordine. Siamo partiti la mattina per andare a visitare la mostra forlivese di Melozzo da Forlì, mostra debbo dire che ci ha deluso per diversi aspetti. Primo tra i quali il fatto che buona parte delle opere superstiti dell'artista, poche invero, sono su muro, e quindi certo non trasportabili, in secondo luogo per il fatto che per ricostruire gli anni lontani di Melozzo si è fatta una insalata mista di capolavori, a partire dalla famosa predella di Paolo Uccello esposta ad Urbino, passando per i vari artisti dell'epoca, arrivando sino alla Ebe del Canova...certo non coeva. Infine la guida audio non funzonava e le varie parti non erano in sincrono con le sale espositive. Insomma, un pasticcio alla forlivese. Finita la visita, urge il pranzo. Ci siamo ricordati di un ristorantino a Bertinoro, dove anni fa si mangiava piuttosto bene, Luiss, e all'una in punto eravamo già nel parcheggio. Sala linda e pulitissima, tovagliato nuovo, menù stringato ed interessante. Prendiamo un cappelletto in brodo, un raviolo asciutto agli stridoli, che non sono urletti di bambino, ma le parti alte del silene, che viene coltivato appositamente, un arrosto di vitello con funghi porcini, una porzione di patate arrosto ed una di pomodorini al forno con pezzetti di salsiccia. Da bere una minerale autoprodotta leggermente gasata.I primi arrivano con ragionevole attesa, accompagnati da un cestino di piadina fumante, buoni i cappelletti, con un buon parmigiano ad accompagnarli, ottimi i ravioli, ma porzioni doppie rispetto alla media. Con i secondi, arriva un secondo cestino pieno di piadina bollente, il pane non c'è, il vitello con porcini è costituito da due grosse fette di pancia arrotolata ben arrostita che ci dividiamo, come pure le patate prodotte in loco e non surgelate ed i pomodorini al forno. segue un caffè ed una porzione di dolce appena sfornato offerta dalla cameriera che vede mia moglie mangiare poco. Si vede che non la conosce, mia moglie non mangia mai e farla mangiare è sempre una impresa titanica. Il conto è di soli 32 euro, prezzo oltremodo ragionevole. Cucina leggera senza grassi e con pochissimo sale. Finito il pranzo abbiamo rievocato col gestore i bei tempi passati, dieci anni or sono, quando il pirata Marco Pantani si fermava a pranzare con i suoi gregari in allenamento. AVVISO AI NAVIGANTI: Vlad Tepes è riuscito a scappare dalla Transilvania e si è installato a Forlì, i suoi seguaci battono le vie per succhiare il sangue agli automobilisti...invano abbiamo errato nel pomeriggio per tutto il cimitero monumentale cercando in una delle tante cappelle abbandonate traccia della cassa piena di terra nella quale dorme, armati di paletto acuminato di frassino e martello di legno fornitici da un villico di Polenta. Inutili sembrano pure le trecce di aglio attorno al collo. occhio, in 30 secondi di abbandono dell'auto, è certo l'incontro ravvicinato...meditate gente meditate... saluti dal benandante che non si vuol far salassare.

Consigliatissimo!!

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[pattyb]
05/05/2011
Ciao benandante, molto bella e divertente questa recensione!!!! Vedrò di stare attenta e di portarmi aglio e paletto quando andrò a bertinoro ah ah ah!!!emoticon
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[tranzollo]
05/05/2011
Caro benandante,
non sono d'accordo sugli apprezzamenti che fai relativamente alla mostra di Melozzo. Non mi pare affatto un pasticcio alla forlivese. Il tema della mostra è "Melozzo da Forlì.L'Umana bellezza tra Piero della Francesca e Raffaello": è chiaro che la mostra non possa essere un'antologica di Melozzo che come hai giustamente segnalato ha avuto una produzione limitata e soprattutto incentrata su affreschi, ma è stata collocata in un ambito più ampio che prendesse in considerazione il tema dell'ideale di bellezza rinascimentale ispirandosi anche quei maestri coevi al pittore forlivese (Piero della Francesca, Perugino, Raffaello, Paolo Uccello,Mantegna)e a cui lui stesso si riferì.Certo, la mostra del Canova del 2008 era più "semplice" da allestire,per la vastissima produzione artistica dello scultore, ma anche quella di Melozzo mi è parsa organizzata e congegnata bene, in un contesto peraltro sempre straordinario come il monastero di San Domenico.Mi dispiace che la mostra non ti abbia entusiasmato, ce ne fossero a Modena di iniziative come questa.